Archeologia Subacquea: Un Mondo da Scoprire

Che si tratti di Archeologia Navale, Marittima o delle Acque Interne, pur ispirandosi alle medesime regole applicate sulla terraferma, l’Archeologia Subacquea deve sottostare alle caratteristiche dell’ambiente in cui verranno ad essere svolte le operazioni previste. Nuove e promettenti tecnologie e software, insieme alle sempre più raffinate scoperte connesse alla fisica e alla fisiologia dell’immersione, stanno dando un’incredibile spinta alla Ricerca in questi complessi ed affascinanti ambiti Storici, Archeologici e Scientifici. Molto c’è da fare e chissà quanto ancora resta da scoprire, ma con ingegno e perseveranza, senza alcun dubbio, i tasselli del passato ci aiuteranno a comprendere chi siamo e chi vorremmo diventare
18 Marzo 2024

Oltre alla Biologia Marina, la Subacquea Scientifica ci può avvicinare al campo dell’Archeologia Subacquea, fonte di grande importanza sia storica che culturale a livello globale e, a maggior ragione, in realtà come l’Italia, il paese con più siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO al mondo.

Il “Mare Nostrum” rappresentò una storica tratta di scambi commerciali per tutti quei popoli che, partendo dalle coste Europee, Asiatiche e Africane, per primi si spinsero a navigare in queste aree.

Lo attestano gli innumerevoli reperti che tuttora è possibile osservare in moltissimi luoghi e a qualsivoglia profondità, così come quelli che, giorno dopo giorno, affiorano e riemergono, riportando alla luce incredibili misteri e meravigliose tradizioni.

Come è facile intuire, l’Archeologia Subacquea rappresenta una vera e propria branca dell’Archeologia che, per via delle sue peculiarità, richiede personale preparato e specifiche tecniche d’indagine.

Che si tratti quindi di Archeologia Navale, Marittima o delle Acque Interne, così come per quella legata a Pozzi ed Ipogei, pur ispirandosi alle medesime regole applicate sulla terraferma, l’Archeologia Subacquea deve sottostare alle caratteristiche dell’ambiente in cui verranno ad essere svolte le operazioni previste.

Prime fra tutte sono certamente la profondità, la visibilità, la temperatura, ma anche la conformazione del fondale e la tipologia e le caratteristiche del substrato, oltre che ovviamente il sito d’esame, che potrebbe trovarsi all’interno di una grotta o persino essere rappresentato da un relitto solo parzialmente affiorante.

Le lunghe tempistiche previste per alcuni rilevamenti e le profondità spesso elevate, in particolare per quei relitti che risultano ancora inesplorati, richiedono poi spesso l’utilizzo di attrezzature e configurazioni specifiche quali Rebreather, miscele Nitrox e Trimix, o del “Sidemount System“.

Fortunatamente, in parallelo alle sempre più raffinate scoperte connesse alla fisica e alla fisiologia dell’immersione, di cui il Mnemonic Deco System UTRtek rappresenta soltanto un esempio, l’utilizzo di nuove e promettenti tecnologie e software, come Fotogrammetria, ROV, AUV, Immagini Satellitari, GIS, ma anche Droni, Batiscafi, Sonar, Laser e Detector, insieme allo sviluppo di sempre più efficaci dispositivi di supporto alla conservazione dei reperti, sia in situ che durante il loro trasferimento, stanno dando un’incredibile spinta alla Ricerca in questi complessi ed affascinanti ambiti Storici, Archeologici e Scientifici.

Molto c’è da fare e chissà quanto ancora resta da scoprire, ma con ingegno e perseveranza, senza alcun dubbio, i tasselli del passato ci aiuteranno a comprendere chi siamo e chi vorremmo diventare…

Andrea Ginelli

Sono Andrea Ginelli, formatore subacqueo ed ideatore dei brevetti sub, certificati ISO e con validità internazionale, Recreational Scientific Diver e Professional Scientific Diver per conto di UTRtek - Underwater Technical Research, nonché responsabile e fondatore della Professional Marine Biology & Archaeology Diving Academy.

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